Maravee mind 2017

MARAVEE MIND 2017

La mente creativa tra Ragione e Passione in arte, musica, danza e teatro

Ideazione e direzione artistica di Sabrina Zannier

Il cambiamento, la sorpresa, la meraviglia! I tre punti saldi del Festival Maravee approdano alla 16° edizione attraverso un intrigante viaggio nella mente creativa. Teso fra Ragione e Passione, raziocinio progettuale ed emozione passionale – riversati anche in attenzione alla relazione uomo/ambiente – è un invito a riflettere su questioni filosofiche e sociologiche collettivamente condivise. Partendo da un’analisi della società contemporanea, in cui s’inscena una fenomenologia contraddittoria che induce a porre il raziocinio e le emozioni come parte di un’unica costellazione, capace d’identificare le due metà inseparabili di uno stesso intero, fornito di una struttura biologica, di una logica bivalente, come del resto la stessa conformazione del nostro cervello. Confermata dalla storia della filosofia, che dopo il disprezzo dell’emozione in epoca antica e medievale e dopo lo scontro fra i poli opposti nel corso della modernità ha conferito all’emozione un importante ruolo nel processo di presa di decisione e azione morale, Ragione e Passione sfociano in una relazione di reciproco scambio. Per affermare che l’una non è il contrario dell’altra ma, piuttosto, la sua ombra. Tra luce e ombra si dipana dunque il “gioco” quotidiano della mente umana, sviluppato da Maravee Mind attraverso il pensiero e le opere di artisti visivi, danzatori, attori, musicisti, costumisti e stilisti che mettono in scena le tensioni del pensiero lungo il sentimento che deborda e scorre come un filo rosso entro le maglie della ragione.
Tensioni che segnano indelebilmente l’universo creativo del regista e artista catalano BIGAS LUNA. Internazionalmente noto per film come “Prosciutto Prosciutto” (Leone d’argento alla Mostra del cinema di Venezia) e per aver scoperto attori come Penélope Cruz e Javier Bardem, sin dagli anni ’70 ha riversato il suo universo creativo in diversi linguaggi. Scomparso nel 2013, per la prima volta in Italia Maravee presenta – attraverso ricostruzioni sceniche e un nutrito nucleo di opere provenienti dalla Spagna – la tenuta d’insieme della sua poetica onnivora e plurale, che dalla video-arte al design, dalla fotografia al disegno-collage trasforma le passioni umane in virtù estetiche. Per rifondare le radici dell’uomo e della natura entro un bipolarismo che intreccia trasgressione e tradizione, materiali organici e tecnologia, in un percorso che affonda nel Dadaismo, nell’arte Concettuale e nel Surrealismo, quest’ultimo a ridosso dell’amicizia con Salvador Dalì.
Maravee Mind è una dedica alla mente e all’arte di Bigas Luna, da parte di artisti che nella propria poetica scavano con attenzione progettuale sulle due vie emozionali che contraddistinguono l’artista catalano: la natura e l’universo femmineo, raccolte nel concetto di “Madre terra”.

Performances e spettacoli

PREVIEW MARAVEE MIND

AGRITURISMO AI COLONOS, VILLACACCIA DI LESTIZZA (UD) – 25 AGOSTO 2017

Il comportamento sociale degli animali videoludici – Colonos Studies
Diorama performativo ideato e diretto dall’artista Mauro Ceolin

Ideazione coreografie – Martina Tavano Direzione gruppi coreutici e azione performativa – Martina Tavano, Erica Mattioni, Francesca Masala Lettura attoriale – Fabiano Fantini Percussioni & live electronics – U.T. Gandhi Popolazione del territorio impegnata nella performance: Alessandra Culos, Sara Del Pol, Giulia Fantino, Karmen Gorjanac, Matteo Grosso, Cabiria Lizzi, Katja Macorig, Martina Milan, Nicol Nenis, Anna Nenis, Marco Nenis, Luca Nenis, Jessica Ponte Con la collaborazione di – Associazione culturale Ai Colonos, Comune di Lestizza, Atelier enidUDanza / ADEB Udine, Croce Rossa Italiana – Comitato di Palmanova

Il progetto di Mauro Ceolin – primo artista italiano che ha studiato il linguaggio del videogioco in relazione con studi di zoologia e altri ambiti scientifici e comportamentali – è un dispositivo di ricerca che analizza e rielabora alcuni atteggiamenti interni al videogioco Spore, pubblicato nel 2008 e divenuto ormai di culto. E’ una mise-en-scène sul comportamento degli animali tra natura e videogame, che dopo il progetto realizzato per Maravee Ludo 2016 – confluito nella performance di quattro danzatrici che hanno incarnato le spoglie animalesche di personaggi sedimentati nel nostro immaginario collettivo (Snoopy, Pikaciu, Totoro e Mickey Mouse) – affronta il loro comportamento sociale: riproduzione, alimentazione, attacco del villaggio…
Nato dal Laboratorio performativo aperto alla collettività, che per cinque giorni ha attivato una dialettica permanente con i partecipanti, l’intero processo di quest’opera si pone come una “scultura culturale e sociale” per annunciare il tema del Festival Maravee Mind – la mente creativa tra ragione e passione. Calandosi nella realtà dei Colonos con un puntuale riferimento al tema della rassegna Avostanis 2017 incentrata sul crescente fenomeno degli spazi abbandonati/vuoti in conseguenza di una grande frattura economico-sociale, il diorama ha simbolicamente riportato nel cortile gli animali che un tempo lo abitavano, ammiccando però ai nostri “cortili contemporanei”, videoludici e immateriali. Ne hanno rimesso in scena la loro vita sociale, su corpi umani le cui gesta e posture derivano dalla confluenza tra memoria zoologica e animazione da videogame.
Rispetto alla fase progettuale dello scorso anno, questo diorama performativo si è avvalso di nuovi segmenti investigativi: la voce narrante, per svelare il pensiero progettuale; la performance musicale, per suonare la temporalità dell’opera; la pluralità di stazioni visive, per segnare lo spazio delle azioni nella fase “tribù” del videogame in esame. In direzione di un’estetica partecipata, perché, come scrive Ceolin, “…l’arte non può più essere un esercizio intracranico ma un processo mentale collettivo”.

GLI EMISFERI DI BIGAS LUNA

CASTELLO DI SUSANS, MAJANO (UD) – 4 NOVEMBRE 2017

In questa mostra/spettacolo che omaggia la vita e l’opera del regista e artista Bigas Luna, il corpo performativo ha agito sulla scena dell’arte azionando i tasti della danza, della musica, della lirica e della prosa.
Ideate per le specifiche sei sezioni della mostra, le performances hanno proposto differenti interpretazioni della poetica di Bigas Luna e degli artisti visivi che l’hanno affiancato.
Il tutto anticipato dal videomapping sulla facciata del Castello, ideato e realizzato dagli studenti del Liceo Artistico Giovanni Sello di Udine, ogni anno atteso come preview animata del concept dell’intero Festival.

VISIONARIETA’ PROGETTUALE

Nell’ambito di questa sezione, animata dai video di Bigas Luna, dalle fotografie e dalle sculture di Carlo Vidoni, dalle incisioni di Maria Stella Corsi e dalle fotografie di Mario Sillani Djerrahian, la performance di e con Giulia Bauzon, Valentina Caliri, Giorgia Gerolimetto dell’Associazione Danza e Balletto Udine – Atelier enidUDanza, è stata ideata come omaggio al paesaggio carsico di Sillani, con le pietre grigie che si fanno corpo animato, con le mani tese come il punto rosso sulle sue fotografie, a definire lo spazio tra il sé dell’artista (e del visitatore) e il corpo-paesaggio.

DALL’OGGETTO AL SOGGETTO

Nell’ambito dell’installazione ambientale di Belinda De Vito, con gli elementi scenici realizzati da Elisabetta Ferrandino, questa sezione ha messo in scena il cortocircuito fra design e corpo performativo nel passaggio di Bigas Luna da designer attivo negli anni ’70 allo Studio Gris di Barcellona ad artista che già svelava la sua anima da regista poliedrico.
Proponendo una rilettura in chiave contemporanea dei tavoli che l’artista catalano aveva progettato e poi usato come elementi scenici per performances in gallerie d’arte, il progetto coreutico di e con Erica Modotti e Maria Anna Deidda dell’Associazione Danza e Balletto, si è dispiegata partendo dal groviglio di corde rosse che inneggiano alla vita nell’ammiccamento al cordone ombelicale e si elevano a metafora del legame tra oggetto e soggetto.
Con i corpi piegati sui tavoli simulandone le linee spezzate, che vi si elevano in un inno vitale, tra gioia e dolore, guidati da una mente forte, che fa da contrappunto alle passioni in un crescendo incalzante e ginnico, fino al raggiungimento di audaci equilibri e flessuose torsioni.

INTIMISMO UTERINO

In questa sezione, con l’installazione ambientale di Belinda De Vito e le sculture di Calogero Condello, che propongono una libera interpretazione dell’Habitaciò rosa progettata da Bigas Luna nel 1973, la soprano Lara Matteini ha omaggiato il concetto di “intimismo uterino” profondamente radicato nella poetica dell’artista catalano sin dagli anni Settanta.
Lo ha fatto ideando un insieme di arie votate alla morbidezza e alla sensualità, del suono e della voce, per dar corpo sonoro alla morbidezza femminile e all’accoglienza nella morbidezza. Entro un concetto di assoluto femmineo che ammanta tempi, luoghi e culture diverse, come testimonia la scelta delle arie, in un attraversamento che dal 1600 arriva al 1900: F. Cavalli, Delizie contente (Il Giasone), W.A. Mozart, Deh vieni non tardar (Le nozze di Figaro), G. Bizet, L’amour est un oiseaux rebelle (Carmen), G. Puccini, In quelle trine morbide, I. Stravinsky, Quietly night (The Rake’s Progress).

IL REGARDEUR

Per omaggiare la passione di Bigas Luna tra natura e cibo, messa in scena in questa sezione con la ri-costruzione dell’installazione da lui chiamata “Regardeur”, costruita nei suoi orti biologici per appendere le tele e osservarle nel paesaggio, l’attore Massimo Somaglino ha incarnato le spoglie dell’artista catalano. In uno svelamento autobiografico su testo scritto da Sabrina Zannier ricordando i lunghi dialoghi con Bigas tra Spagna e Italia e nell’attenzione alla stretta relazione tra il suo modus vivendi e la sua poetica artistica, la lettura attoriale di Somaglino accompagnava la visione delle immagini scattate negli orti e nelle verdi distese vicino a Tarragona.

LO STUDIO

Anche in questa sezione, che ha omaggiato la pittura di Bigas Luna costruita nel respiro del paesaggio ricostruendo l’atmosfera del suo Studio d’artista, si è tenuta una lettura attoriale di Massimo Somaglino, che ha nuovamente incarnato le spoglie dell’autore catalano, sempre su testo scritto da Sabrina Zannier, ma questa volta con particolare attenzione alla relazione fra pittura, disegno, video, fotografia e cinema.

A TAVOLA CON BIGAS LUNA

In questa sezione, che al piano terra del castello ha messo in scena il progetto intitolato Eros e Gusto. A tavola con Bigas Luna, aprendo per la prima volta il folder di presentazione su un lungo tavolo da convivio, Yeronimus Kaplan ha interpretato il meticciato sapore dell’opera di Bigas spaziando in generi ed epoche diverse, tenute insieme dal caldo sapore del vintage. Con l’intento di suggerire l’atmosfera di quel complesso progetto per una cena/spettacolo, nel suo vintage dj set Kaplan ha amalgamato una serie di brani indicati dall’artista catalano nel copione di allora, mantenendone lo spirito complessivo pur facendo leva su una caratterizzante libertà interpretativa. Dovendo riunire brani elettrowave anni ’80 e tradizionali iberici, pop star spagnole e Čajkovskij…affrontando anche la difficile reperibilità di pezzi in formato vinile e in 78 giri nel caso delle musiche anni ’30, dalla lista di Bigas Kaplan ha scelto i brani più vicini al suo stile, mantenendone però lo stesso ordine, legandoli e arricchendoli con brani attinti dalla sua collezione di vinili e 78 giri in gommalacca. La sonorizzazione è stata eseguita interamente dal vivo, utilizzando due giradischi vintage, due grammofoni del 1927 per ascoltare la musica degli anni ’30 con precisione ‘filologica’ del suono; due fonografi riassemblati entro una valigia anni ’40, che in automatismo riproducevano in contemporanea due facciate diverse del Lago dei Cigni per un effetto straniante.

BIGAS LUNA DI TESTA E DI PANCIA

TERRAZZA MARE, LIGNANO SABBIADORO (UD) – 11 NOVEMBRE 2017

Rispettando sempre il format di una Mostra / Spettacolo in cui le opere dell’arte visiva – messe in scena entro allestimenti progettati come luogo d’incontro – accolgono il corpo performativo, in questa mostra le fotografie e i disegni/collage di Bigas Luna sono stati interpretati da tre danzatrici secondo un puntuale progetto coreutico in cui gesti, segni, membra ed espressioni hanno tracciato il passo dell’intrigante rincorsa tra Ragione e Passione.
Bianchi, rossi e neri, che hanno connotato i tre ambienti della mostra, così come gli abiti della stilista Mateja Benedetti, sono stati animati dai corpi delle performers Erica Modotti, Maria Anna Deidda e Francesca Strizzolo dell’Associazione Danza e Balletto Udine – Atelier enidUDanza, per sottolineare i valori dell’etica nella relazione uomo/natura.
Dalle iniziali postazioni a ridosso delle stanze espositive – dove ogni danzatrice ha realizzato un assolo mettendo in scena il bianco del latte/nutrimento, il rosso del sangue/passione e il nero del segno/progetto – lo spettacolo è confluito in un incalzante intreccio a tre, nel perseverante rimpallo fra Ragione contenitrice e Passione debordante.

A TESTA ALTA – PERSONALE DI WILLY VERGINER

MUSEO CIVICO DI PALAZZO ELTI, GEMONA DEL FRIULI (UD)- 1 DICEMBRE 2017

Nell’ambito della personale dello scultore Willy Verginer, che sulla linea ecologica di Bigas Luna ha tracciato il passo di un rinnovato recupero originario nella relazione uomo-ambiente, il progetto coreutico di Marina Forgiarini, direttrice della Petite école, che ha visto sulla scena le giovanissime Elena Fasiolo, Cabiria Lizzi e Camilla Missoni, ha sposato la causa e alcuni stilemi dell’artista altoatesino, interpretandoli attraverso il linguaggio del corpo.
E’ stato così messo in scena un felice esempio di contaminazioni linguistiche fondate sul medesimo concept. Dalle teste colorate delle performer, che simulavano la bicromia delle sculture; alla stretta relazione fra la metafora contenuta nel titolo e reiterata nelle posture fiere delle danzatrici, fino alle gestualità rimbalzate dalla staticità delle statue al dinamismo dei corpi, anche in questo caso la performance srotolata lungo le sale espositive ha tracciato un intrigante filo rosso tra Ragione e passione.

Le mostre

GLI EMISFERI DI BIGAS LUNA

CASTELLO DI SUSANS, MAJANO (UD)

Opere di Bigas Luna, Saturno Buttò, Calogero Condello, Maria Stella Corsi, Mario Sillani Djerrahian, Carlo Vidoni

Mostra / Spettacolo che omaggia l’opera e la vita di Bigas Luna, nella costante tensione fra ragione progettuale e passione, che Maravee attraversa in emozionali allestimenti scenografici, puntualizzando il filo rosso che dalla visionarietà progettuale dei primi videotape e cortometraggi ha condotto alla relazione fra design e regia del corpo performativo sfociando nel concetto di “intimismo uterino”, di attenzione e passione per la natura, riversata in materia pittorica e tavole imbandite.
Il tutto suddiviso in sei sezioni sui tre piani del castello, con le ambientazioni scenografiche ideate da Belinda De Vito, che di Bigas Luna mettono in scena la ricostruzione della materia pittorica e dei tavoli di design, come quello acquistato da Dalì e tuttora esposto nel Teatro Museo Dalì di Figueres; con proiezioni d’immagini raccolte da Sabrina Zannier in Spagna tra 2012 e 2017, nella casa e nello studio dell’artista, sulle colline di Tarragona, in un cammino e in una ricerca condotta prima al fianco dell’artista, poi della moglie Maria Celia Oros Valencia e degli artisti selezionati per vicinanza poetica, che arricchiscono il percorso espositivo in altre sale e pareti.
La Madre terra di Bigas Luna si espande e attualizza nell’attenzione alla natura, agli alberi e alle pietre con le opere di Carlo Vidoni, Mario Sillani Djerrahian, Maria Stella Corsi; con la dedizione al corpo umano in Calogero Condello e nel tripudio dell’universo femmineo in Saturno Buttò.
Il corpo in scena, con performance di musica, canto lirico, danza e prosa, ideate e prodotte appositamente sul concept del Festival, a ridosso delle specifiche connotazioni di ogni sezione, ha visto all’opera il soprano Lara Matteini, l’attore Massimo Somaglino, le danzatrici dell’Associazione Danza e Balletto Udine e Yeronimus Kaplan vintage dj set.
Tra video, dipinti, fotografie, incisioni, sculture, installazioni ambientali di valenza scenografica e corpo performativo sulla scena dell’arte, il percorso espositivo sui tre piani del castello si è sviluppato nelle seguenti sezioni:

VISIONARIETA’ PROGETTUALE / DALL’OGGETTO AL SOGGETTO / INTIMISMO UTERINO / IL REGARDEUR: ragione e passione tra natura e cibo / LO STUDIO: ragione e passione tra natura e pittura / A TAVOLA CON BIGAS LUNA

BIGAS LUNA DI TESTA E DI PANCIA

TERRAZZA MARE, LIGNANO SABBIADORO (UD)

Opere di Bigas Luna, abiti del brand Matea Benedetti / Sustainable luxury di Mateja Benedetti

Al centro dell’arte poliedrica di Bigas Luna, “la testa e la pancia”, il pensiero e il corpo, la ragione e la passione. Suddivisa in tre ambienti connotati dalla simbologia di altrettanti colori – il Bianco del latte/nutrimento, il Rosso del sangue/passione, il Nero del segno/progetto – la mostra racconta il filo rosso che unisce l’opera fotografica, pittorica e cinematografica di Bigas Luna, dove l’impalpabilità della pellicola filmica ha sempre trovato il proprio contraltare nel segno e nella pittura condotta con un pennello vegetale, quel gambo di un cipollotto generato dai semi della terra, che Bigas Luna ha coltivato tra vita e arte.
In mostra le prime sequenze di Polaroid esposte negli anni Settanta, le fotografie a colori scattate sul set dei suoi film ed elaborate in composizioni concettuali, i disegni/collage – che hanno accompagnato il corso della sua esistenza sotto forma di diari visivi – per arrivare alle fotografie più recenti della serie A Fior di Pelle.
E dalla “pelle” di Bigas Luna si approda alla pelle ecologica degli abiti di Mateja Benedetti, designer e costumista slovena che con il suo brand etico e sostenibile conferisce ulteriore voce alla relazione uomo/natura. Con capi bianchi, rossi e neri che segnano sul fronte dell’abito le tre vie poetiche di Bigas Luna.
Valori e simbologie cromatiche animati dai corpi delle performers Erica Modotti, Maria Anna Deidda e Francesca Strizzolo entro un progetto coreutico in cui gesti, segni, membra ed espressioni tracciano il passo dell’intrigante rincorsa tra Ragione e Passione.

A TESTA ALTA

MUSEO CIVICO DI PALAZZO ELTI, GEMONA DEL FRIULI (UD)

Personale di Willy Verginer

Proseguendo sulla via emozionale che caratterizza la poetica di Bigas Luna, tesa tra Ragione e Passione nella relazione fra l’amore per l’ambiente e una progettualità certosina, l’opera di Verginer si materializza in sculture che inscenano un’umanità universale. Le sue figure a grandezza naturale sono intensi e al contempo fragili testimoni dell’esistente.
Rappresentano un’umanità “a testa alta”, fiera di rispettare i valori dell’ecologia, che troneggia argentea su barili riciclati, che vi si distende all’interno, quasi a cercare la pulizia del mondo o, ancora, che svetta su un cumulo di riciclo e colorandosi in un’intensa nuance verde clorofilla sottolinea la volontà, e forse la necessità, di scambiare la propria epidermide con il fogliame degli alberi.
La funzione del colore nell’opera di Verginer è di spiazzare lo sguardo dell’osservatore, di tradire le attese e di alterare i codici della rappresentazione, come quando fa assumere ai suoi personaggi posture scomode in insolite messe in scena: l’uomo disteso a terra con la testa dentro il barile, la ragazzina in piedi con lo sguardo sul braccio teso, dal quale nascono le foglie come fosse il ramo di un albero o, ancora, l’enigmatico uomo in cravatta e occhiali da sole che dall’alto di due barili indica il cielo in un gesto tra il profetico e lo scaramantico. Il dualismo concettuale di Verginer, tra ragione e passione, natura e cultura, ravvisabile pure sul fronte cromatico, si è catapultata sui corpi e sui volti delle performers della Petite École nel corso della performance coreutica tesa al confine tra danza contemporanea e tableaux-vivant.

LA CURA

GALERIJA LOZA, CAPODISTRIA (SLOVENIA)

Opere di Lara Jeranko Marconi, Anja Jerčič Jakob, Mateja Kavčič, Saba Skaberne

Questa collettiva rimette al centro del Festival la dedizione alla natura, proseguendo la via emozionale che caratterizza la poetica di Bigas Luna. Tesa tra Ragione e Passione nella relazione fra l’amore per l’ambiente e una progettualità certosina, La cura mette in scena il principio della dedizione, la volontà di occuparsi di qualcosa e qualcuno, di prendersene cura. L’oggetto della dedizione è la relazione uomo/natura, traslata in un’intrigante e divertita visionarietà.
La mostra si sviluppa attorno a un “cuore pulsante”: il video Con el corazon di Bigas Luna, un plauso alla vita e al suo ciclo naturale, quindi alla “cura” dell’uomo e della natura, che l’autore catalano intendeva in una relazione di reciproco scambio e che gli artisti in mostra mettono in scena ri-progettandola in nuove germinazioni.
Anja Jerčič Jakob fa crescere il quadrifoglio in oggetti d’uso quotidiano, ritagliando nella mente creativa e negli occhi dell’osservatore dei micro-mondi connotati da un intenso e balsamico lirismo. L’immaginazione corre lungo le sale e s’innerva nell’opera di Mateja Kavčič, dove il segno raffinato e discreto disegna l’intreccio arboreo di un bosco che contamina lo spazio architettonico. Infinitamente grande e infinitamente piccolo si fondono nell’opera di Saba Skaberne, dove l’elemento vegetale ri-creato in feltro assurge a paesaggio mentale. Un paesaggio abitato dagli animali di Lara Jeranko Marconi, ritagliati con progettualità certosina su fogli di carta tracciando un circuito interno ai corpi fatto di intrecci di rami e foglie, quasi avessero inghiottito, quegli animali, il paesaggio in cui abitano.
La cura è una mostra in cui la mente creativa viaggia ad alta velocità nei sentieri di una natura colorata e fiabesca, capace di catapultare l’osservatore nella magica tensione fra Ragione e Passione.

Il catalogo

Il team

Ideazione e direzione artistica: Sabrina Zannier
Organizzazione: Associazione culturale Maravee
Progetto allestimenti e assistenza alla curatela: Belinda De Vito
Immagine coordinata: DM+B&Associati
Allestimenti: Della Vedova Pio
Tecnologia video: Entract Multimedia
Ufficio Stampa: AtemporaryStudio di S. Punis e G. Felluga
Pagina Facebook: Nicoletta Cum

Con la collaborazione di:
Filmoteca de Catalunya – Barcellona (Spagna)
Obalne Galerije Piran – Pirano e Capodistria (Slovenia)
Politecnico di Milano
Università di Bologna – Dipartimento delle arti visive, performative e mediali
Comune di Gemona del Friuli
Comune di Lignano Sabbiadoro
Lisagest – Lignano Sabbiadoro (UD)
Associazione culturale Colonos – Villacaccia di Lestizza (UD)
Comune di Lestizza
Liceo Artistico Sello – Udine
Associazione Danza e Balletto Udine – Atelier enidUDanza
Consorzio Comunità Collinare del Friuli – Colloredo di Monte Albano (UD)
Associazione culturale Paolo Diacono – Udine
Croce Rossa Italiana – Comitato di Palmanova

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