Maravee object 2019

MARAVEE OBJECT 2019

Oggetto e corpo fra idea e sensi in scena per Leonardo

Ideazione e direzione artistica di Sabrina Zannier

Sviluppata nell’intreccio fra arte visiva, design e corpo performativo, la XVIII edizione del Festival mette in scena il rapporto fra oggetto e corpo umano aprendo il dialogo fra idea e sensi, fra la mente che progetta la funzione d’uso e il corpo che nell’utilizzo dell’oggetto instaura anche un rapporto sensoriale.
Nel cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci ritorna dunque centrale il concetto dell’uomo mediatore fra l’artificiosa natura e un nuovo mondo fatto di prodotti umani. Dove l’uomo è forza consapevolmente attiva entro la circolarità che dall’occhio – da quel vedere profondo entro la realtà – riplasma le forze operanti nel mondo passando alla mente per ritornare alle cose attraverso le mani. Le mani che lavorano, le mani che producono quel mondo di oggetti ogni giorno usati, osservati e sentiti. Oggetti che gli artisti di Maravee ri-pensano e ri-creano per catapultarci in una frizzante e spiazzante dimensione che svela il quotidiano in nuovi scenari concettuali e sensoriali.
Con Maravee Object l’oggetto diviene protagonista di sculture, dipinti, video, fotografie, installazioni, ambientazioni scenografiche, spettacoli coreutici, teatrali e musicali articolati sul filo rosso di tre sezioni: Il Moto / il Suono / I gesti quotidiani. Per mettere in scena, con allestimenti sensoriali e immersivi, l’invenzione, la progettualità, la produzione di oggetti, strumenti musicali e marchingegni che dalla bicicletta alla moto alla carrozzina, dall’organo alla viola alla “finestra aperta sul mondo”… si catapultano nell’orizzonte dell’arte tracciando nuove vie di pensiero nel dialogo fra uomo e cose. Un dialogo costantemente pervaso dalla relazione fra l’uomo e la natura, elevati a soggetto di studio in disegni, dipinti, sculture e performance, dove dalla sezione alla ri-composizione riaffiora il valore degli esplosi di Leonardo, che dall’anatomia ai fenomeni del macrocosmo inquadrava la “scientia macchinale” in un’ampia cornice concettuale di valenza organica.
Da maggio 2019 a febbraio 2020 il Festival si articola in quattro fondamentali appuntamenti tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia – VERDE RESPIRO Arti visive, prosa e danza al Palazzo Elti di Gemona; BLANC OBJECT, Spettacolo teatrale del Teatro incerto, prodotto dal CSS Teatro Stabile di innovazione del FVG al Castello di Colloredo di Monte Albano; ESPLOSI E RICREATI, Mostra/Spettacolo al Castello di Susans di Majano; MARCHINGEGNI, arti visive e prosa alle Obalne Galerije Piran, Capodistria – e altrettanti eventi satellite, dal workshop al convegno: Shanghai Art Fair, Biblioteca Guarneriana di San Daniele, Scuola superiore di Trieste, Liceo Artistico Sello di Udine.

Performances e spettacoli

VERDE RESPIRO

MUSEO CIVICO DI PALAZZO ELTI, GEMONA DEL FRIULI (UD) – 25 MAGGIO 2019

Performance attoriale e coreutica

Performance attoriale – Fabiano Fantini
Coreografia e performance – Erica Modotti e Maria Anna Deidda, Associazione Danza e Balletto
Testo – Sabrina Zannier
Colonna sonora – Vittorio Vella

Entro l’allestimento scenografico che enfatizza l’atmosfera di una rigogliosa natura, tra le opere di Anotherview, Chris Gilmour, Antonio Bardino, Piero Gilardi e Luigina Tusini, la performance Verde respiro suggerisce un Percorso vita ginnico e pensante, condotto a suon di musica, parole e azioni.
Un Percorso vita che nell’abbraccio dei suoni naturali, dal canto degli uccelli allo scorrere dell’acqua, dal calpestio della ghiaia alla voce del temporale, nella corsa dell’uomo amplifica il circuito sanguigno, il battito cardiaco e il respiro.
Suoni e voci elevati all’unisono a colonna sonora di uno spettacolo nato dall’intento di proporre una sentita e partecipata indicazione di lettura dell’intero percorso espositivo. Come una sorta di messa in scena del pensiero curatoriale, affidato alla mente e al corpo del visitatore.
Innanzi a un duetto intenso, dolce e struggente, vivace, concitato e spasmodico tra il corpo dell’uomo – l’uomo vitruviano, simbolo di perfezione classica del corpo e della mente – e il corpo della natura. Un duetto coreutico che narra il rapporto fra l’essere umano, le cose e l’ambiente naturale, mentre l’uomo si riscalda in movimenti ginnici e si prepara al confronto. In un passo a due che è legame ma anche scontro, quando l’uomo si ripiega in frenetici gesti quotidiani, che della natura non tengono conto.

BLANC object

CASTELLO, COLLOREDO DI MONTE ALBANO (UD) – 28 GIUGNO 2019

Spettacolo del Teatro Incerto
di e con Fabiano Fantini, Claudio Moretti, Elvio Scruzzi
Oggetti di scena Luigina Tusini.
Una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

Adattato per Maravee nella variante “BLANC object” — con ironici riferimenti al Festival, al genio di Leonardo da Vinci e alla maestosità del Castello di Colloredo — lo spettacolo in lingua friulana ispirato alla commedia Arte della drammaturga franco-iraniana Yasmina Reza, vede in scena tre amici discutere animatamente del bizzarro acquisto fatto da uno di loro, che sostiene di essere un intenditore di arte contemporanea: un quadro completamente bianco.
Il costo dell’opera è esorbitante e gli altri due amici non riescono a comprendere la spesa sostenuta e, ancor meno, il valore artistico di una tela bianca!
Ne scaturisce un’animata diatriba sul significato dell’arte contemporanea, che nella relazione fra oggetto e gesto umano inscena un testo divertente e lucido su personaggi in crisi d’identità, sospesi in un Friuli pieno di contrasti.
Lo spettacolo è stato inserito nel denso palinsesto festivaliero per la sua indubbia attinenza con l’intento dal quale è nato il Festival Maravee, ossia la volontà di sfatare il luogo comune dell’arte contemporanea, percepita dai più come priva di senso e colma di valori (anche commerciali) infondati e incomprensibili.
BLANC fa leva su questi luoghi comuni, al punto da sollecitare nel pubblico parecchi sorrisi e anche risate, ma la straordinaria bravura degli autori-attori catapulta la sottile vena ironica in una forte presa di coscienza delle tensioni, dei contrasti, dei pregiudizi della società contemporanea, facendo leva sui sentimenti, sull’amore, sull’amicizia che animano l’individuo.

ESPLOSI E RICREATI

CASTELLO DI SUSANS, MAJANO (UD) – 8 NOVEMBRE 2019

Videomapping sulla facciata del castello – Liceo Artistico Statale “G. Sello” di Udine

Selezionando e manipolando liberamente le immagini delle opere realizzate dagli artisti di Maravee Object, affiancate a fotografie, video e performance realizzate per l’occasione da loro stessi, gli studenti hanno prodotto un filmato, con apposita colonna sonora, elevando il maniero a protagonista della relazione progettuale e sensoriale tra corpo umano e oggetti d’uso quotidiano.
Studenti delle classi 5° dell’indirizzo Audiovisivo e multimediale: Arianna Ballarini, Barbara Ballico, Moselle Baxiu, Sara Bertoia, Matteo Bortolussi, A. Vincet Calafiore, Alessandro Camatta, Lolita Campisi, Gaia Cantarutti, Piero Chiarotto, Arianna Cicutto, Filippo Collavino, Beatrice Cossio, Giulia Costantini, Breatta A. Doriguzzi, Gaia Fabris, Alice Fernetti, Selita Fiaschetti, Vittorio Franzolini, Sara Galassi, Clelia Lunazzi, Nicole Magnan, Alice Maietta, Virginia Masarotti, Anna Mattioli, Alessia Miconi, Elisa Missio, Tiziana Moccia, Sabrina Nonino, Elia Obici, Ester Parussini, Greta Pettarini, Agnese Picco, Sasha Pighini, Lorenzo Piva, Emmanuele Plasenzotti, Estefany Yaritza Polito, Elena Riili, Lorenzo Sartori, Mariana Stefanelli, Letizia Tomadini, Riccardo Tonino, Isabel Zanato, Isabella Zucco.
Colonna sonora originale: Matteo Bortolussi. Collaborazione musicale: Gabriele Delle Vedove, Andrea Nassivera. Coordinamento e montaggio: docenti Marco Bordignon, Stefano Tubaro, Eveline Vernooij. Direzione artistica: docenti Walter Criscuoli, Massimiliano Marinelli, Francesca Piccini, Stefano Tubaro, Eveline Vernooij

I GESTI QUOTIDIANI / VIAGGI PARALLELI

Opere – Silvano Rubino
Performance attoriale – Fabiano Fantini, Aida Talliente
Drammaturgia – Sabrina Zannier
Qui i Gesti quotidiani si dipanano silenziosamente in Viaggi paralleli che traghettano passato e presente nella sospensione temporale di narrazioni in bilico tra il qui e l’altrove.
Al centro della sala – a segnare una linea abitativa e gestuale tra le opere appese a parete – un drappo bianco unisce i corpi mutuandosi da tovaglia per un lungo tavolo del convivio culturale ad abito attoriale: nello spettacolo che inscena il pensiero poetico dell’artista visivo. Un pensiero dove i Viaggi paralleli sono i viaggi del tempo sospeso…tra passato e presente…vita vissuta, temuta o sognata. Dove dal silenzio delle architetture e degli oggetti …affiora la paura che si versa in sfida…da giocare con se stessi…verso il risveglio di una nuova coscienza.

I GESTI QUOTIDIANI / UNUS MUNDUS-ANIMA MUNDI

Opere e Performance – Paola Tassetti
Tassetti inscena un’idea di bellezza tesa fra etica ed estetica, indicando il necessario passaggio dalla visione egocentrica a quella ecocentrica. Distesa sulle rocce, Paola è una nuova Afrodite, che occulta il proprio volto e respira il muschio, nella ferma consapevolezza che la bellezza etica non indicizza l’individuo ma la sua capacità di farsi tutt’uno con il mondo vegetale. E’ un pensiero che parte dall’utero, dal sentire più ancestrale e profondo, passa per la mente e colpisce nel cuore…lasciato sulla pietra a fine performance come segno-segnale di un corpo Unus mundus – Anima mundi.

IL MOTO / MOTOHOME

Opere – Michele Bazzana
Performance – Francesco Collavino
Da soggetto che abita il salotto sposandone le caratteristiche estetiche, la moto ridiventa oggetto d’uso, amato nella sua valenza antropomorfa di protesi che potenzia le prestazioni del corpo umano. In un dialogo sottilmente ironico tra il possibile, l’assurdo e il visionario, come messo in scena dal performer nella stretta relazione fra uomo e oggetto, usato già di prima mattina, in vestaglia e pigiama…oppure di notte…Un pigiama-tuta che fa il verso agli esplosi leonardeschi, in linea con i costumi votati al circuito sanguigno e alla muscolatura, presenti in altri spettacoli del Festival.

IL SUONO / ARIE MADRIGALESCHE

Strumenti musicali – Mario Buonoconto
Performance canora – Milena Ermacora, Gabriella Pellos, artiste del Coro Teatro La Fenice di Venezia
Performance musicale – Gianluca Micheloni
Fra gli antichi strumenti musicali realizzati dal liutaio Buonoconto, l’atmosfera a cavallo fra ‘400 e ‘500 è stata evocata sul fronte sonoro con la performance del soprano Milena Ermacora, del contralto Gabriella Pellos e del clavicembalista Gianluca Micheloni, che nel duetto tratto da Canzoni e arie madrigalesche per camera di Benedetto Marcello, hanno saputo far risuonare le antiche sonorità che nel ‘700 il compositore veneziano aveva composto per offrire un buon esempio di moderno e vario stile madrigalesco.

IL SUONO / VITA NOVA

Opere – Julia Artico
Performance coreutica – Erica Modotti, Matilde Ceron
Coreografia – Erica Modotti, Maria Anna Deidda
Colonna sonora – Vittorio Vella
Dalla rivisitazione dell’Uomo vitruviano, inscritto nell’esagono che ricorda la cella dell’alveare e inneggia all’armonia con ogni regno naturale, fino alle sculture degli animali che riecheggiano l’animazione dei cortili e delle praterie, qui il suono diventa ascolto dei valori originari. Come suggerito dalla performance coreutica di Erica Modotti e Matilde Ceron, che hanno animato l’uomo vitruviano dilatandone la perfezione del corpo e della mente nell’intera sala dal parterre di paglia. Nella messa in scena di un dialogo gestuale fra uomo e natura che prosegue il percorso festivaliero iniziato con l’evento gemonese Verde respiro. Qui esploso nella dilatazione dello spazio in cui le performers hanno inscenato un coreutico abbraccio universale.

Le mostre

VERDE RESPIRO

MUSEO CIVICO DI PALAZZO ELTI, GEMONA DEL FRIULI (UD)

Il viaggio immersivo del FESTIVAL MARAVEE OBJECT ha preso avvio con il Verde respiro di un paesaggio visionario al sapor di clorofilla; per affrontare, fra idea e sensi, la relazione tra l’oggetto e il corpo entro il complesso dialogo fra uomo e natura.
Da Gemona del Friuli, “Città Europea dello Sport 2019”, capofila del progetto Sportland che promuove “La natura del benstare”, Maravee propone una riflessione emozionale dentro il paesaggio naturale. Tra oggetti e corpi che ne promuovono l’attraversamento fisico e meditativo, veloce e lento, dove il dialogo fra l’uomo, il mondo e le cose si dispiega all’insegna dell’operatività, di un sapere testimoniato dalla concretezza del fare.
Aprono e chiudono il percorso espositivo le “finestre” di ANOTHERVIEW capaci di mettere in scena sorprendenti trabocchetti concettuali regalando visioni spiazzanti e sorprendenti, che registrano il lento scorrere temporale dove la natura muta e l’uomo passa, con le sue azioni, i suoi oggetti e i suoi attrezzi.
Di verde si tinge il sentiero della seconda sala con le opere di PIERO GILARDI, distintosi nel panorama internazionale con progetti dal sapore leonardesco nell’intenso dialogo fra arte e vita, dalle “Macchine per il futuro” ai Tappeti-natura, dalle installazioni interattive ai Sassi Pulsanti. Con Gilardi è la natura a divenire oggetto di attenta osservazione e ri-costruzione oggettuale di costiere, spiagge, fiumi, boschi…dettagliati in palme, fiori, frutti, foglie, rami verdeggianti, inceneriti o innevati.
Ancora verde con i dipinti di ANTONIO BARDINO, che s’immerge nella natura cogliendone il suo aspetto transitorio e laterale, passato al vaglio di un trascinamento emozionale in cui il senso della precarietà è restituito in immagini tese fra visione retinica e memoria del paesaggio.
Entro l’allestimento scenografico che enfatizza l’atmosfera di una rigogliosa natura perenne, le sculture di CHRIS GILMOUR suggeriscono un salutare percorso sportivo che dalla moto Chopper alla bicicletta mette in scena l’attraversamento in corsa, del paesaggio, ma anche l’osservazione lenta suggerita dalla postazione da birdwatching.
A fare da contraltare all’ampio percorso di Verde respiro, simbolicamente chiusa in bacheche, affiora la dimensione lillipuziana del ciclo di opere La vita dei campi di LUIGINA TUSINI, che inscena piccole zolle di camposanto per narrare, con un pizzico d’ironia, la relazione fra uomo e oggetti d’uso immersi nel verde restituito alla vita.

ESPLOSI E RICREATI

CASTELLO DI SUSANS, MAJANO (UD)

La mostra/spettacolo Esplosi e Ricreati è un unitario “teatro dell’arte” abitato da oggetti esplosi – metaforicamente o realmente – e ricreati, con altri materiali e diversi pensieri, elevati a protagonisti in sculture, dipinti, video, fotografie, installazioni e performance. Per sollecitare un dialogo costantemente pervaso dalla relazione fra uomo, natura e cose, dove dalla sezione alla ri-composizione riaffiora il valore degli esplosi di Leonardo da Vinci, che inquadrava la “scientia macchinale” in un’ampia cornice concettuale di valenza organica.
E’ un intenso viaggio corale con installazioni prodotte sul concept del Festival e performance ideate sulla poetica di specifici progetti visivi. Il tutto messo in scena sul filo rosso di tre sezioni: Il Moto / il Suono / I Gesti quotidiani.
Sono questi ultimi ad aprire il percorso, con i dipinti di Simone Miani, che narra l’affondo nella gestualità interattiva con le cose, nel costante passaparola fra soggetto e oggetto. Con Silvano Rubino, singolari costrutti metaforici affrontano inquietanti quesiti sulla natura umana, mettendo in scena oggetti e corpi simbolicamente uniti dalla tovaglia/abito animata dai gesti e dalle parole attoriali di Fabiano Fantini e Aida Talliente.
Nei dipinti di Eloisa Missinato i Gesti quotidiani stravolgono l’anatomia sul fronte della simbologia emozionale, mentre con Paola Tassetti, in scena come un’Afrodite in dialogo fra etica ed estetica, hanno il sapore leonardesco di un’unione armonica tra l’anatomia umana e la fisiologia botanica. Tra fotografie, lenzuola, vasi di fiori e voce narrante, con Lorena Matic gli oggetti si elevano a indispensabili generatori di memoria per celebrare il silenzio dell’assenza nel dolce ricordo dei gesti quotidiani. Catapultati nella cucina del castello da PiattoUnico by Emanuela Sala, tra piatti e piastrelle mettono in scena l’intero ciclo che nell’arredo sviluppa la relazione dell’uomo con gli oggetti.
La sezione del Moto è un viaggio che rende omaggio alla bicicletta di Leonardo – costruita da Renato Catto su progetto originale – con la moto d’appartamento di Michele Bazzana, che fa il verso al mobilio del castello e nella performance coreutica di Francesco Collavino si tende fra oggetto e soggetto. L’omaggio prosegue con l’installazione gonfiabile di Nina Koželj, le carrozzine ironicamente esplose e ricreate da Antonio Riello, le mnemoniche finestre di Anotherview, aperte su diversi scenari del mondo.
La sezione del Suono si apre con gli antichi strumenti musicali costruiti dal liutaio Mario Buonoconto, esposti in un’atmosfera quattro-cinquecentesca evocata dalla performance del soprano Milena Ermacora e del contralto Gabriella Pellos, artiste del Coro del Teatro La Fenice, accompagnate dal clavicembalista Gianluca Micheloni.
Il Suono diventa ascolto dei valori originari con l’uomo vitruviano e gli animali di Julia Artico, in un’aura bucolico-ancestrale messa in scena con la performance coreutica di Erica Modotti e Matilde Ceron; per poi ridiventare Suono con il video di Gaetano Bodanza, che già negli anni ’80 omaggiava Leonardo rivisitando l’Ultima cena in una concitata animazione che scorre repentinamente dal gesto pittorico ai soggetti effigiati.

MARCHINGEGNI

GALERIJA LOZA, CAPODISTRIA (SLOVENIA)

L’ultimo appuntamento del Festival è un percorso espositivo articolato in installazioni che contemplano oggetti e meccanismi. Per affrontare unitariamente le sezioni del Moto e dei Gesti quotidiani attivando una curiosa riflessione sulla relazione identitaria tra uomo e cose nella società contemporanea.
Ammiccando all’universalità delle invenzioni leonardesche, Marchingegni propone curiosi scenari in cui l’ingegno degli artisti Nina Koželj e Michele Bazzana ironizza sui meccanismi tecnologici che sottendono il lavoro e sugli equilibri psico-sociali.
Nelle due sale espositive si apre un curioso scenario dal sapore bucolico, che riafferma la valenza ecologica del Festival, quindi l’attenzione alla relazione tra uomo e natura, facendo il verso al primo evento, intitolato Verde respiro e tenutosi al Palazzo Elti di Gemona. Anche in questo caso attivando una riflessione sugli oggetti d’uso quotidiano, che in Marchingegni si catapultano sul fronte del lavoro e della produzione in ambito campestre.
Nina Koželj inscena un campo di mais, un’installazione elettrificata che in modo poetico e sottilmente ironico ammicca al dialogo fra natura e tecnologia; mentre Michele Bazzana costruisce un lungo binario sul quale scorre un carrello che ammicca alle riprese cinematografiche, per poi svelarsi come surreale raccoglitore di frutta! Ad anticipare questo duplice scenario, che dal campo di mais si versa alle riprese cinematografiche traslate in raccolta campestre, c’è ancora un Panorama, ancora di Bazzana, che fa emergere il lirismo di un tipico paesaggio friulano dal quotidiano marchingegno di un avvolgi cavo industriale.
Il tutto anticipato dal video realizzato dal Liceo Artistico Sello di Udine, che dopo il videomapping sulla facciata del Castello di Susans, viene ripresentato in monitor per la sua capacità di mettere in scena il concept complessivo di Maravee Object.

Il catalogo

Il team

Ideazione e direzione artistica: Sabrina Zannier
Organizzazione: Associazione culturale Maravee
Progetto allestimenti e assistenza alla curatela: Belinda De Vito
Immagine coordinata: Patrizio De Mattio – DM+B&Associati
Allestimenti: Pio Della Vedova e Marco Carnelos
Tecnologia video: Entract Multimedia
Ufficio Stampa: AtemporaryStudio di S. Punis e G. Felluga
Pagina facebook: Nicoletta Cum
Riprese e montaggi video: SG video produzioni
Fotografie degli eventi: Renato Patat

Con la collaborazione di:
Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, Torino
Obalne Galerije Piran/Gallerie Costiere Pirano, Pirano e Capodistria
Comune di Gemona del Friuli
Consorzio Comunità Collinare del Friuli
Associazione EffectUs, Roma
Aria Foundation, Roma
Associazione Yuanfen, Venezia
Liceo artistico Sello, Udine
Associazione Danza e Balletto Udine
Associazione OperaViva, Trieste

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