ALLE RADICI DEL QUOTIDIANO
Il progetto Alle radici del quotidiano promuove la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio etnografico attraverso i linguaggi creativi della contemporaneità. In questa specifica sezione il Festival propone la riscoperta partecipata ed emozionale dei modus vivendi del passato in Collezioni e Musei etnografici del Friuli Venezia Giulia.
Di anno in anno entrerà in una stanza abitativa allestita nei Musei, in specifici ambienti della vita domestica e lavorativa per riscoprire antiche pratiche sociali del tessuto familiare e collettivo, testimonianze orali, oggetti, gesti e voci.
Ricostruiti e attualizzati in drammaturgie, radiodrammi e sceneggiature, animano i Musei con le “Stanze parlanti”, dove la visita ad ambiente e reperti è vivacizzata dalla narrazione attoriale e musicale. Video e cortometraggi restituiscono il valore della memoria come ricchezza antropologica, sociale e culturale da traghettare nell’oggi per creare un consapevole ponte fra passato, presente e futuro.
Alle radici del quotidiano III 2022 – Mestieri di famiglia
Ideazione e direzione artistica di Sabrina Zannier
La III Edizione entra nel vivo degli antichi mestieri di famiglia, quelli destinati per lo più all’autoconsumo, che i contadini svolgevano nelle loro abitazioni, a volte approdando a fabbriche e botteghe.
Generati dalle attività predominanti dell’agricoltura e dell’allevamento, riguardavano i settori del Tessile, della Falegnameria e della Bachicoltura. Presenti sull’intero territorio regionale, e documentati tra ‘700 e prima metà del ‘900 nei Musei coinvolti, sono stati suddivisi in base alle dominanti dettate dalle collezioni museali.
Con approccio autoriale alla lettura del territorio è stata ideata una sceneggiatura soggettiva, in cui la protagonista contemporanea, alla ricerca di una nuova felicità, catapulta la propria visionarietà nel passato, a ridosso di abili mani segnate dal tempo, che insegnano a mani giovani e inesperte. Sono così nati quadri di operosità quotidiana, tra luce e oscurità, che traghettano la preziosa e imperdibile figura dell’artigiano dal passato alla contemporaneità.
Suddivisi in sei frammenti narrativi confluiti nella produzione di STANZE PARLANTI e VIDEO, poi raccolti in un MEDIOMETRAGGIO, conferiscono animazione e voce attoriale ai mestieri di famiglia. Rilanciamoli oggi, sul fronte di una rinnovata artigianalità, per concorrere alla costruzione di un sostenibile progresso socioculturale!
MUSEO DI TOLMEZZO / Filatura, tessitura e portaposate – Mani femminili, minuziose e attente… filano tra fuso e canocchia, con gesti ripetuti che alimentano miti e leggende. Mani indaffarate su uno dei grandi telai che ha legato l’artigianato domestico tradizionale all’eccellenza industriale di Jacopo Linussio. Mani maschili, creative e ingegnose, di padre in figlio, tramandano modanature e motivi floreali di uno degli oggetti più caratteristici della cucina carnica: il portaposate!
MUSEO DI PAGNACCO / Tessuti popolari e seta – Mani femminili, curiose e impegnate, sfiorano le righe e i quadri dai colori scuri e contrastanti dei tessuti popolari…assaporando il lavoro svolto, alla ricerca di ulteriori stimoli… E mani operose e affascinate, che dal telaio ottengono raffinati tessuti serici…non certo destinati alla famiglia, bensì all’utenza ecclesiastica!
MUSEO DI FAGAGNA / Merletti e calzature – Mani femminili, operose e certosine nella lavorazione del merletto a tombolo e fuselli; mani di maestre e giovani contadine, retribuite dalla Scuola Merletti, che insegnando produce.
Mani maschili, sapienti e precise, costruiscono e aggiustano, a suon di trancetti, martelli, tenaglie, chiodi e chiodini… una merce rara: le scarpe di cuoio!
MUSEO DI FORNI AVOLTRI / Gerle e scarpets – Mani maschili robuste e insistenti, su verghe di legno flessibili e rami di nocciolo, creano le gerle alle loro donne, per il faticoso trasporto di fieno, legna, attrezzi, cibo… e pure letame!
Mani femminili, ecologiche e creative, trapuntano fittamente molteplici strati di tessuti avanzati per ottenere la suola…poi unita alla tomaia di panno foderato o velluto: ecco gli scarpets!
MUSEO DI MALBORGHETTO / Cuscini, bucato e giochi – Mani femminili pazienti e costanti, eliminano calamo e rachide dalle penne e dalle piume del pollame per ottenere morbidi cuscini e piumini. Mani resistenti, tra acqua bollente e cenere, per detergere e disinfettare la biancheria.
Mani maschili, forti e affettuose, che fra trucioli dorati e soffice segatura creano armadi, utensili e giochi per i loro bambini!
MUSEO DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO / Gelsi, bachi e bozzoli – Mani femminili, coraggiose e perseveranti, di giorno e di notte, allevano i bachi da seta, invadendo le stanze abitative e i solai con i graticci e le foglie di gelso. Per tenere al caldo i bombici e cibare le larve, che crescono anche tra le coperte del letto e il seno delle donne! Per poi filare, filare, filare formando i bozzoli che, venduti, rappresentano la vera e unica fonte di entrate.
Il team
Organizzazione: Associazione culturale Maravee
Immagine coordinata: DM+B&Associati
Ricerca etnografica: Cabiria Lizzi
Sceneggiatura e regia: Sabrina Zannier
Voce attoriale: Nicoletta Oscuro
Presenze sceniche: Elena Farina, Vittorino Foschia, Loredana Micor, Samuele Pallober, Giacomo Pinna, Cinzia Presello, Carmen Romanin, Gilberto Rossitti, Valdi Rosso, i ragazzi Caterina Londero e Lorenzo Rossitti, le bambine Emma e Agata Marchetti e Valentina Ruzzi
Riprese: SG Video produzioni e Cabiria Lizzi
Montaggi: Cabiria Lizzi
Ufficio Stampa: AtemporaryStudio di S. Punis e G. Felluga
Website: BI@Work